Instabilità di spalla
L'instabilità di spalla è una patologia molto comune negli atleti, ma non solo, e si può manifestare nella sua forma tipica di lussazioni recidivanti o in forme più subdole dove il sintomo principale è il dolore
Cos’è l’Instabilità di Spalla?
L’articolazione della spalla ha un’ampia libertà di muoversi nello spazio, permettendoci di fare gesti sportivi come giocare a tennis, pallavolo o pallauoto. Per permetterci tutto questo la spalla è un’articolazione più libera rispetto ad altre articolazioni. A seguito di traumi (ad esempio caduta dagli sci), piccoli traumi ripetuti nel tempo (ad esempio servire a tennis), o per predisposizione familiare, la spalla diventa troppo lassa e fuoriesce dalla sua sede. Questo evento si chiama lussazione di spalla se la spalla fuoriesce completamente o sub-lussazione se fuoriesce solo in parte. Una spalla che si lussa o sub-lussa viene definita INSTABILE.
Illustazione di una lussazione anteriore di spalla
Come si fa la diagnosi?
La diagnosi di una instabilità di spalla si basa sull’esame obiettivo e sulle indagini strumentali. SINTOMI più frequenti sono: dolore alla spalla durante l’attività sportiva, sensazione di fuoriuscita della spalla, lussazione a seguito di movimenti banali.
Lesioni associate
Un’importante fase nell’iter diagnostico è ricercare eventuali lesioni delle strutture anatomiche della spalla.
Durante la lussazione si possono verificare alcune particolari fratture ossee, dette da «impatto», o lesioni delle strutture capsulo-legamentose deputate a stabilizzare la spalla. Una delle strutture più frequentemente interessate è il cercine, una struttura che, come una guarnizione, impedisce che la spalla si lussi o sublussi.
Esame obiettivo
Durante l’esame obiettivo il medico muove il braccio in diverse direzioni per valutare la libertà di movimento. Alcuni test specifici vengono inoltre eseguiti per valutare la forza del paziente e per capire meglio l’origine e la severità del problema.
Il medico spesso ritiene utile richiedere degli accertamenti diagnostici:
RX
Importante per evidenziare le fratture da impatto dell’omero o le fratture della glena (parte della scapola con cui si articola l’omero).
Risonanza Magnetica Nucleare
Questo esame può essere richiesto dallo specialista ortopedico per avere dettagli sulla lesione del cercine. Può essere richiesta senza o con mezzo di contrasto intrarticolare(ARTRO-RMN).
RMN di una spalla instabile, che evidenzia lesione della capsula anteriore (freccia blu) e frattura da impatto della testa omerale (freccia rossa)
TC
Lo studio viene richiesto per avere dettagli sull’estensione della frattura da impatto e quantificare il deficit osseo della glena
Ricostruzione 3D sella scapola che evidenzia piccolo deficit osseo anteriore
Come si cura?
Il trattamento dell’instabilità di spalla è diverso se consideriamo l’evento acuto traumatico (lussazione di spalla) o la fase cronica (sublussazione, lussazione recidivante).
Lussazione di spalla: la spalla viene ridotta, cioè riposizionata nella sua corretta posizione ed immobilizzata con un bendaggio o tutore. La riduzione si consiglia in ospedale eventualemente aiutata da sedazione.
Esistono in commercio diversi tipi di tutori di spalla. Nessuno è nettamente migliore di altri. L’importante è che sia confortevole ed eviti i movimenti della spalla. Il tutore viene mantenuto per circa 2-3 settimane, anche durante la notte.
Instabilità cronica: durante questa fase il trattamento principale è la fisioterapia. Il fisioterapista farà eseguire al paziente esercizi per migliorare il controllo della spalla e rinforzare i muscoli che evitano che la spalla si lussi o sub-lussi.
Trattamento chirurgico
Se il dolore alla spalla o la sensazione di fuoriuscita della spalla continuano a limitare l’attività quotidiana e sportiva nonostante un corretto programma di riabilitazione, l’ortopedico può dare indicazione chirurgica.
Il tipo di intervento proposto dipende da diversi elementi compresi: età del paziente, tipo di attività sportiva, presenza di fratture da impatto. Si praticano comunemente due tipi di interventi chirurgici: 1) intervento di riparzione artroscopica dei tessuti molli; 2) intervento di ripristino del deficit osseo (ad esempio intervento di Latarjet).
Artroscopia di spalla: mediante piccole incisioni cutanee l’ortopedico introduce una telecamera all’interno dell’articolazione ed utilizzando strumenti dedicati esegue una riparazione del cercine e dei legamenti.
Breve video che illustra i passaggi artroscopici per la riparazione di una ampia lesione del cercine
Intervento secondo Bristow-Latarjet:
Facendo un’incisione cutanea di circa 6-8 cm si esegue una trasposizione della coracoide sulla glena. Lo spostamento della coracoide con i muscoli annessi limitano la sublussazione e la lussazione della spalla.
Entrambi gli interventi sono eseguiti più frequentemente in anestesia generale. Il paziente entra la mattina dell’intervento e rimane ricoverato per una notte. Il giorno dopo, salvo imprevisti, viene dimesso con tutte le indicazioni per le cure successive.
Dopo la dimissione, il paziente viene seguito in ambulatorio per le medicazioni e la rimozione dei punti. La fisioterapia post-è un tempo terapeutico fondamentale per la ripresa funzionale. La durata del recupero post-operatorio è variabile. In genere il paziente ritorna alle normali attività di tutti i giorni e sportiva tra i 3 ed i 6 mesi dopo l’intervento.